VALLE SCAPPUCCIA

Quando la natura parla e… rievoca.

“Scappuccia” è il nome di un luogo nascosto ma bellissimo: una piccola valle quasi persa tra le montagne, eppure a pochi passi dalla strada asfaltata. Si arriva ad essa attraverso uno spettacolare androne: LA FORRA DI VALLE SCAPPUCCIA , una fenditura della roccia, formata in epoca remota dall’omonimo torrente. I monti che la delimitano sono: il Monte Picco(676 m ) il Monte Termine (802 m) e il Monte Piano (628 m) .

Il suolo, il clima, lo scorrere del torrente e l’altitudine fanno di questa valle un luogo ricco di biodiversita’, e l’assenza di ogni attività
umana l’ha fatta giungere integra fino a noi.

Sul lato sinistro , il versante di M. Picco a Sud, riparato dai venti e assolato, c’è una vegetazione termofila, tipo macchia mediterranea-montana, con leccio, fillirea, viburno, rubia, terebinto e corbezzoli.

Nella parte opposta, a Nord, versante di M. Termine, il clima più freddo favorisce boschi cedui e alberi montani quali: querce, carpini, e ornelli, mentre nella parte basale il fenomeno dell'”inversione termica “, facilita la crescita di boschi di faggi.

Sui costoni calcarei ci sono specie arbustive e erbacee, nei pressi dei corsi d’acqua crescono sporadicamente salici e pioppi e in tutta la valle troviamo meravigliose fioriture stagionali di ciclamini ,orchidee e rose canine. L’interesse botanico, però, è dato soprattutto dalla presenza di specie
di notevole importanza floristica e fitogeografica quali: Ephedra Major del periodo terziario e Carpinus Orientalis alquanto raro nelle zone interne delle Marche.

La varietà di elementi geografici: la valle, il torrente, la grotta, la montagna, la collina e l’insieme degli elementi scientifici: la flora, la fauna, il microclima, hanno determinato l’elevato interesse ambientale di questa valle, per cui è stata costituita dal Comune di Genga con delibera Consiliare n.50 del 11 ottobre 1975 ” RISERVA NATURALE INTEGRALE” adatta per la didattica ecologica e per le escursioni naturalistiche.

Una breve passeggiata tra storia e ambiente

L’itinerario inizia da Genga, piccolo castello medievale immerso nella natura.

Lasciata l’auto nel parcheggio antistante il castello si imbocca il “Sentiero del Papa” che è un breve tratto del s.107, scendere una scalinata in pietra, andare verso dx per seguire un bel percorso pianeggiante e panoramico che in breve porta ad una curva sulla strada asfaltata da salire verso dx fino all’abitato di Monticelli.

Oltrepassare il paese superando la chiesa e dopo le ultime case imboccare la carrareccia, abbastanza sconnessa, in salita. Continuare per un lungo tratto fino ad un bosco di conifere e ad un valico che separa il Colle Bertone dal Monte Piano al bivio con s.142.

Proseguire sempre con il s.107 su carrareccia abbastanza pianeggiante poi su di una discesa che porta al bivio con il s.107D.   Fare una curva a gomito verso sx seguendo ancora il s.107.

Scendere con dei tornanti attraverso il fitto bosco fino al fondovalle dove, a causa di un’inversione termica, trova posto un bosco di faggi mentre nel versante esposto, a sud, si sviluppa una vegetazione tipo macchia mediterranea con leccio, viburno terebinto, fillirea.

 A questo punto il sentiero, nella breve e rinomata Valle Scappuccia, costeggia ed interseca in più punti il torrente fino ad arrivare allo spettacolare androne: la forra di Valle Scappuccia. Una fenditura che si apre nella roccia formatasi per effetto dell’erosione del torrente Scappuccia. Uscire dalla piccola valle incantata per tornare sulla strada asfaltata che andrà percorsa, a dx, per un tratto in salita.

All’incrocio andare verso dx, s.107D, nel paese di Capolavilla  con all’inizio la chiesa dedicata a Sant’Anna.   Superata una fonte proseguire in salita fino alle ultime case e continuare sulla sterrata e, dopo circa 300 metri, si riprende il 107 da seguire diritti (a dx scende a Valle Scappuccia).

 A questo punto si risale al valico,b.147, e con lo stesso percorso dell’andata superato Monticelli si arriva al Castello di Genga e quindi alla fine dell’escursione.